Comunicati stampa

19 Aprile 2024

LA (RI)NASCITA DEGLI ATLETI PARALIMPICI GRAZIE ALLE PROTESI INAIL Le testimonianze oggi a Exposanità (Bologna, 17-19 aprile)

Bologna, 19 aprile 2024 – “Con il Centro Inail è iniziata la mia seconda vita, quella migliore”. Con queste parole Claudio De Vivo ha concluso il suo intervento stamane nel corso del convegno “Lo sport come incubatore tecnologico nella tecnica protesica: verso le Paralimpiadi di Parigi 2024” organizzato da Inail nella giornata conclusiva di Exposanità, a BolognaFiere. De Vivo era uno dei testimonial paralimpici presenti oggi: in un incidente sul lavoro nel 2008 ha perso una gamba “e non mi volevo più riprendere, ero arrivato a pesare 130 chili”. Poi l’arrivo al Centro Protesi Inail di Budrio (Bologna) che ha trasformato la vita di Claudio, oggi 44enne e che prima non era certo uno sportivo: “Pensavo solo al lavoro”, ha raccontato. De Vivo è diventato mezzofondista sulle distanze degli 800 e dei 1500 metri, vincendo il World Para Athletics Grand Prix 2018 di Rieti e abbassando il record italiano dei 1500 di ben 10 secondi. “Quel record è ancora mio”, ha rivendicato con orgoglio. Negli ultimi anni si è dedicato al paratriathlon.

Cristiano Berlanda, invece, non ha subito alcun incidente: “Sono nato focomelico, sono quasi del tutto senza una gamba. Ho 50 anni e sono 49 anni che vado al Centro Inail, è lì che ho fatto i miei primi passi”. Berlanda non si è mai fermato davanti alla sua disabilità: “Ho fatto quasi tutti gli sport”, comprese le arrampicate in montagna e le pedalate per mezza Italia. “E siccome è difficile ballare con una gamba sola, mi sono messo dietro la consolle e ho girato ovunque facendo il dj… Ho fatto anche l’animatore turistico, ve la immaginate una cosa del genere negli anni ’90?”. Poi 20 anni fa l’incontro col golf e la nascita di un amore. Gareggia come professionista impegnato in competizioni per atleti con disabilità e non. Dal 2021 è entrato nella Prima squadra nazionale paralimpica e gioca in tutta Europa nel circuito Edga, per giocatori con disabilità. “La protesi- scherza- è il gadget più figo di tutti”.

Elisa Corda nasce nel 1986: nel 2016 “la mia vita è cambiata, e direi per fortuna”. Per un incidente con l’auto aziendale, Corda perde quasi del tutto una mano e, dopo un periodo di pensieri cupi, la rinascita: “Mi sono detta: voglio diventare una sportiva e voglio arrivare sul tetto del mondo”. Ha cominciato con il sollevamento pesi grazie a protesi Inail, “le prima a livello mondiale”. Dal 2023 pratica canottaggio e ha già partecipato ai campionati europei e mondiali.

Infine, Stanislav Ricci, 41 anni, che perde una gamba in un incidente in moto nel 2018. “Appena sono stato dimesso dall’ospedale la prima cosa che ho fatto è andare al Centro Inail che è diventata la mia seconda casa”. Inizia a praticare il lancio del giavellotto, di cui detiene il record italiano dal 2018. “Fare sport e rimanere in forma per noi amputati è fondamentale. Fare agonismo è una malattia”, dice sorridendo.

Per il futuro Inail conta di offrire, grazie al progetto Olympia, protesi e ortesi sempre più personalizzate, cioè in grado di adattarsi al meglio al corpo e alla mente dell’atleta.

Tanti gli studenti presenti oggi all’incontro, grazie a una delle relatrici, Melissa Milani che, oltre ad essere presidente del Comitato italiano paralimpico dell’Emilia-Romagna,

è anche docente al Belluzzi-Fioravanti di Bologna. Prima del convegno gli studenti hanno anche visitato il padiglione 22 di Exposanità dove è alllestita l’area sport in cui nei tre giorni della manifestazione si sono alternati diversi campioni paralimpici. Anche i visitatori hanno potuto cimentarsi con le diverse discipline, come hanno fatto stamane gli studenti del Belluzzi-Fioravanti: “Abbiamo provato anche a giocare a pickelball sulla carrozzina- ha raccontato Gabriele- per capire cosa significa. Non è per niente facile”.

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